Nel quartiere di Gries a Bolzano, fu aperto nell’estate del 1944 lo SS Polizeiliches Durchgangslager, sottoposto al comando della Polizia di Sicurezza SS di Verona, che rimase in funzione fino alla fine di aprile del 1945. Dei circa 11.000 deportati che vi arrivarono, più di 7.500 subirono la deportazione verso i Lager nazisti d’oltralpe. Il Lager di Bolzano contava almeno sei campi dipendenti. Il Lager di Bolzano era uno dei quattro Lager nazisti in territorio ora italiano attivi nel periodo dell’occupazione (1943-1945). Gli altri Lager nazisti in Italia erano situati a Borgo San Dalmazzo (Cuneo), Fossoli di Carpi (Modena), Trieste/La Risiera di San Sabba. Nel periodo dell’occupazione nazista, Bolzano divenne il capoluogo della Zona di Operazioni nelle Prealpi/Operationszone / Alpenvorland, territorio annesso, di fatto, al Terzo Reich.
Categoria: Glossario
Triangolo
Contrassegno di stoffa attribuito a ciascun deportato insieme con il numero al momento dell’immatricolazione. Il colore del triangolo individuava la categoria alla quale l’amministrazione del Lager ascriveva ciascun deportato: triangolo rosso per i politici, triangolo giallo per gli ebrei, triangolo verde per i criminali comuni, triangolo nero per gli asociali, triangolo rosa per gli omosessuali, triangolo viola per i Testimoni di Geova. All’interno del triangolo rosso era stampata la sigla della nazionalità del deportato. Triangolo e numero erano cuciti sulla zebrata di ciascun deportato.
Ufficio Polizia Investigativa – UPI
Tali uffici provinciali vennero istituiti dal 1926 presso le singole Prefetture ed erano alle dipendenze del Ministero degli Interni. Costituivano uno strumento di informazione e repressione controllato dal regime fascista.
Vedi anche Fascismo
Ventunesimo, La Spezia
Uno dei numerosi luoghi di carcerazione e frequentemente di interrogatori e tortura, utilizzati dai nazifascisti dei quali non si dispone attualmente di una esauriente documentazione.
Via Santa Chiara, Bologna
Uno dei numerosi luoghi di carcerazione e frequentemente di interrogatori e tortura, utilizzati dai nazifascisti dei quali non si dispone attualmente di una esauriente documentazione.
Vedi anche Giardini Margherita, Bologna
Villa Andreini, La Spezia
Uno dei numerosi luoghi di carcerazione e frequentemente di interrogatori e tortura, utilizzati dai nazifascisti dei quali non si dispone attualmente di una esauriente documentazione.
Villa Bellosguardo, Trieste
Una delle numerosi Ville Tristi. Luogo di interrogatori e tortura, utilizzati dai nazifascisti dei quali non si dispone attualmente di una esauriente documentazione.
Via Spalato, Udine
Era il carcere giudiziario della città di Udine. Qui vennero rinchiusi uomini e donne arrestati per motivi razziali e per attività resistenziale, anche sulla base di semplici sospetti e delazioni, molti dei quali poi vennero deportati nei Lager d’oltralpe.
Vestizione
E’ una delle pratiche cui venivano sottoposti i deportati al momento del loro ingresso nei Lager nazisti. Consisteva nell’attribuzione casuale di vestiti ai deportati: zebrata, zoccoli, berretto o vestiti laceri.
Wäscheraum
Lavatoio. Locale attrezzato con file di rubinetti dove i deportati si recavano per lavarsi il viso. Frequentemente in questo locale venivano provvisoriamente ammassati i cadaveri dei deportati.